martedì 1 dicembre 2015

I Grandi artisti del Tango argentino

n° 3 Dicembre 2015

ADA FALCON


Ada Elsa Aìda è nata il 17 agosto del 1905 nel cuore della città, aveva due sorelline più grandi, Amanda e Adhelma. Tutte e tre avevano un destino comune, il canto nello scenario un po' magico del tango che attorno al 1925 era grande quanto l'intera Buenos Aires.
Amanda canticchiava ma era un po' stonata, Adhelma aveva una bella voce con la quale è arrivata ad incidere tre dischi, Ada aveva una voce incantevole e due grandi occhi verdi che sono stati la felicità e l'infelicità della sua vita sentimentale. La famiglia Falcòn era ben messa economicamente, bella casa arredata con cura, abiti eleganti, per l'educazione al canto delle figlie la madre aveva investito una cifra considerevole.
Ada non l'ha fatta aspettare troppo, a cinque anni ha debuttato davanti al pubblico della Sociedad de San Vicente de Paul come "La Joyita Argentina", ad undici ha tenuto uno spettacolo di canzonette al Teatro Apolo, a quattordici è l'interprete di un famoso film muto, "El festin de los Caranchos", a venti inizia la sua carriera di cantante mezzosoprano unendosi a quel gruppo di interpreti un po' mitiche che la storia del tango non può davvero dimenticare: Azucena Maizani, Rosita Quiroga, Mercedes Simone, Tita Merello, Sofia Bozàn, Libertad Lamarque.
Alla voce intensa e suggestiva Ada Falcòn aggiunge bellezza e qualità recitative che suscitano l'ammirazione degli impresari.
Molto amica di Carlitos Gardel e di Enrique Santos Discepolo, viene proiettata nel mondo del teatro, incide centinaia di dischi, diventa l'Emperatriz del Tango e sua madre che fino a questo punto ha pilotato la sua vita artistica, si rende conto improvvisamente che non conta più nulla.
Ada si sente una diva di Hollywood, acquista un palazzetto a tre piani nella zona più aristocratica di Buenos Aires, ostenta pellicce, gioielli costosissimi, possiede una lunga decapotabile rossa che guida un autista in livrea, ma spesso vuole rimanere sola anche al volante oltre che in una società che l'adora e la corteggia. Verso la fine della carriera lavora per Radio El Mundo ma rifiuta la sala principale, sceglie una sala più piccola, sulla porta vuole una "F", si chiamerà Sala Falcòn e non ci sarà il pubblico. La sua attività di cantante è frenetica, non riesce ad alternarla a quella cinematografica dove le proposte sono numerose.
Soltanto nel 1934 deciderà di entrare nel cast di "Idolos de radio" assieme a Ignacio Corsini, Olinda Bozán, Dora David, Tita Morello, la regia è di Eduardo Morera ed il successo del film è clamoroso. Nel frattempo ha inciso centinaia di dischi e continua ad inciderne, si possono ricordare "Caminito", "Mi noche triste","Cambalache", il vals "Corazon de oro" e un altro vals che le ha dedicato Francisco Canaro, " Yo non sé qué me han hecho tus ojos": in questo titolo c'è l'amore che il grande musicista ha avuto per Ada Falcón, ma un amore ben diverso da quello che la cantante ha avuto per lui, vero fino alla follia, sincero, esclusivo, insospettabilmente drammatico. 
La prima volta che si sono incontrati Ada aveva circa vent'anni, Francisco Canaro era prossimo ai quaranta ed aveva già sposato "la Francese".
C'è una data, 28 settembre 1938, Ada si è resa conto che non potrà avere un futuro il suo legame con Canaro, si chiude in se stessa, riduce la sua attività ed è ancora più eccentrica. Quando registra mette come condizione che l'orchestra non la deve vedere, canta nascosta da una tenda. A volte, per sottrarsi agli ammiratori che la assediano, esce di casa mascherata da vecchina, curva, con una parrucca di pochi capelli bianchi, un bastone.
Nel 1942 incide gli ultimi due pezzi, entrambi di Francisco Canaro e di Ivo Pellay: il tango "Corazón encadenado" e il vals "Viviré con tu recuerdo" che forse non ha scelto a caso perchè subito dopo scompare. Ha 37 anni.
Si rifugia assieme alla madre in un convento di Salsipuedes, in provincia di Cordoba, entra nella congregazione delle Terziarie Francescane.

Quando filtra questa notizia a Buenos Aires qualcuno ricorda che Ada Falcón è sempre stata molto religiosa, di averla vista spesso nella Chiesa di Nueva Pompeya, di averla persino sentita parlare con i ritratti dei santi appesi alle pareti e con la Madonna.
Francisco Canaro nel libro autobiografico "Mis memorias" la ricorda così: "Ada Falcón è stata una delle più belle delle nostre giovani canzonettiste di prima fila, alla sua epoca. Padrona di una voce calda e ben timbrata e di eccezionali capacità interpretative, sentiva il tango e lo cantava con singolare intonazione e buon gusto, suscitando nel pubblico ammirazione e simpatia….’’

Per il materiale di ricerca usato si ringrazia : TangoCaffe di Massimo di Marco