lunedì 2 novembre 2015

I Grandi artisti del Tango argentino

n° 2 Novembre 2015

CARLOS GARDEL


Nato nel 1890 in Francia, a Tolosa, Carlos (o Charles Romuald) giunse in Argentina all'età di due anni, dopo che la madre dovette lasciare il suo paese diretta a Buenos Aires.
Gardel trascorse la sua gioventù a Buenos Aires nei pressi del mercato del quartiere di Abasto fu lì che gli venne dato il soprannome di "El morocho del Abasto", (il brunetto di Abasto), "El Francesito" (Il Francese).
Si univa di buon grado alle 'pandillas' locali, le bande giovanili di strada e per piccoli fatti venne anche fermato dalla polizia, dalle quali acquisì il caratteristico accento porteňo del dialetto "lunfardo".
Il giovane Carlos abbandona gli studi nel 1906, perché ha una bella voce di baritono e la sua passione è il canto, frequenta le quinte dei teatri, lavora anche come macchinista teatrale, forse conosce l'importante cantante e musicista Arturo de Nava che gli avrebbe insegnato le tecniche del canto e della chitarra.
Nel 1911 col cantante José Razzano, forma un duo che diviene un trio nel 1912 con il chitarrista Francisco Martino; partecipano a spettacoli canori e Gardel incide per la Casa Taggini i suoi primi dischi di canzoni popolari argentine, estilos, zambas, cifras, tonadas, milongas, chacareras.
Nel 1913 con l'apporto del cantante Saúl Salinas il trio diviene un quartetto che si esibisce anche nella provincia di Buenos Aires, ma presto Salinas lascia il gruppo che prende così il nome di Terceto Nacional: con la separazione del Martino, alla fine del 1913, il Duo Nacional Gardel-Razzano si esibisce nel prestigioso cabaret Armenonville di Buenos Aires, da cui, si dice, alla fine dello spettacolo vengano portati in trionfo per le strade.
L'8 gennaio 1914 Gardel e Razzano debuttano al Teatro Nacional di Buenos Aires e via via nei diversi teatri della capitale e delle maggiori città argentine. Nel 1915 debuttano al Teatro Royal di Montevideo, e vanno in tournée in Brasile durante la quale conoscono il famoso tenore italiano Enrico Caruso.
Nel 1917, per la prima volta, mette in repertorio un tango, cantando al Teatro Empire di Buenos Aires, Mi noche triste, di Samuel Castriota e Pascual Contursi, versificato in 'lunfardo', il gergo dei bassifondi di Buenos Aires; da allora inciderà più di 900 tanghi. Il 9 aprile incide dischi per la Casa Glucksmann, ed è protagonista del film Flor de durazno (Fiore di pesca): è il primo film del cinema argentino.
Dal 1921 si uniscono al duo i chitarristi José Ricardo e Guillermo Barbieri; nel 1923 il duo, con la Compagnia Rivera - De Rosas, esibisce il suo repertorio di tanghi in Argentina, e passa in Europa, in Spagna, debuttando nel Teatro Apolo
di Madrid.
Nel 1924 a Buenos Aires canta per la Radio LOW Gran Splendid, incide con l'orchestra di Francisco Canaro e l'anno dopo con quella di Osvaldo Fresedo. 
Nel 1925 Gardel partì per un tour in Europa: il suo arrivo a Parigi trasformò il tango in un fenomeno raffinato e alla moda, aprendogli le porte dei salotti bene di Buenos Aires e della altre città latinoamericane. Vendette una valanga di dischi, circa 70mila copie nei primi tre mesi del 1928, durante il tour in Francia le sue musiche erano cantate da Bing Crosby, Charles Chaplin ed Enrico Caruso.
Visto il suo successo la Paramount gli propose di recitare in film drammatici e sentimentali, come Cuesta abajo (1934) e El día que me quieras (1935). Proprio sul set di quest’ultimo film, girato a New York nel 1934, conobbe Astor Piazzolla, che dopo di lui divenne il più importante compositore di tango del Novecento.
In aprile inizia una nuova tournée per Porto Rico, il Venezuela e la Colombia: qui, il 24 giugno 1935, all'aeroporto di Medellín, il suo aereo, mentre si prepara a decollare, si scontra con un altro aereo fermo nella pista, con i motori accesi. Carlos Gardel muore carbonizzato e con lui perdono la vita i suoi chitarristi Guillermo Barbieri e Angel
Domingo Riverol e il paroliere Alfredo Le Pera. Otto mesi dopo la salma viene rimpatriata a Buenos Aires.
Il suo mausoleo nel cimitero della Chacarita di Buenos Aires è invaso di ex voto e quotidianamente gli altoparlanti diffondono la sua voce. Un rito paesano vuole che la sigaretta della statua sulla tomba sia sempre accesa.
Nel 2003 l'Unesco ha dichiarato la voce di Carlos Gardel Patrimonio Culturale dell'Umanità.
Alcuni dei suoi tanghi più famosi:
 Melodía de arrabal (1933), Mi Buenos Aires querido (1934), Volver (1934), Por una cabeza (1935)



VOLVER
(tango)



Per il materiale di ricerca usato si ringrazia:
https://it.wikipedia.org

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